13 luglio 1787, 14 febbraio 1912, 21 agosto 1959

Il 13 luglio del 1787 – ulteriore dimostrazione, se ve ne fosse bisogno, della incredibile lungimiranza dei Founding Fathers – il Confederation Congress riunito a Philadelphia approva la Northwest Ordinance.
Considerando i convenuti i territori del West non alla stregua di possibili colonie ma futura parte integrante del Paese, l’Ordinanza detta le regole e stabilisce le fasi dei successivi adempimenti necessari perché le terre al momento fuori dai pressoché neonati USA entrino col tempo a farne parte.
I ‘Territori non incorporati’ mano mano sorgenti dovevano inizialmente essere retti da un Governatore e da Giudici nominati dal Congresso stesso.
Una volta raggiunta una popolazione costituita da almeno cinquemila abitanti maschi adulti gli era consentito eleggere un Parlamento peraltro con poteri alquanto limitati.
Arrivato che fosse un Territorio ad una popolazione di sessantamila unità avrebbe potuto candidarsi come Stato.
Differenti le singole avventure (l’Alabama in soli due anni percorse l’intero iter mentre, per esempio, le Hawaii dovettero aspettare oltre cinquant’anni e lo Utah, per via della poligamia, quarantasei).
Particolare il periodo nel quale per mantenere l’equilibrio quanto a favorevoli o contrari allo schiavismo, i nuovi Stati venivano ammessi comunque in numero pari.
Due le successive date da ricordare:
– il 14 febbraio del 1912, quando l’Arizona, ultimo territorio degli Stati Uniti continentali (l’Alaska è geograficamente a parte), è ammessa nell’Unione quale quarantottesimo Stato
– il 21 agosto 1959, allorquando altrettanto avviene per le Hawaii, la cinquantesima Stella.