Quarantuno i confronti diretti Partito Democratico/Partito Repubblicano USA.
Diciassette – quindi e pertanto, essendo quelle che hanno avuto luogo nel 2016 le cinquantottesime – le votazioni precedenti alla fondazione nel 1854 del Grand Old Party (GOP, il repubblicano) che si propose per White House per la prima volta nel 1856.
In tutte queste occasioni tranne una (nel 1912), per quanto altri movimenti politici abbiano provato a sconfiggerli, i due partiti non solo hanno conquistato la Presidenza ma hanno visto i propri candidati posizionarsi ai primi due posti.
Nel predetto 1912 – caso unico, ripetiamo – si impose il democratico ma secondo non fu il repubblicano visto il successo personale dell’ex Presidente Theodore Roosevelt che, uscito dal GOP, praticamente da indipendente raggiunse la piazza d’onore.
Volendo cavillare, sono anche da ricordare come particolari le tornate 1860 e 1864, vinte dall’elefantino (l’emblema dei repubblicani è un elefante mentre quello dei democratici è un asino) Abraham Lincoln.
Nella prima, al secondo posto in termini di Grandi Elettori si collocò John Breckinridge che faceva riferimento al Southern Democrat Party essendosi i democratici divisi.
Nella seconda, il repubblicano Capo dello Stato uscente – restando naturalmente un GOP – si pose alla guida di un movimento creato per la bisogna (la Guerra di Secessione non era finita) chiamato National Union Party, cambiando il compagno di cordata (vedremo con quali conseguenze).
Diciassette su quarantuno le vittorie dell’asino.
Ventiquattro quindi quelle dell’elefante.
I democratici hanno vinto nel
1856 con James Buchanan
1884 con Grover Cleveland
1892 con Grover Cleveland
1912 con Woodrow Wilson
1916 con Woodrow Wilson
1932 con Franklin Delano Roosevelt
1936 con F. D. Roosevelt
1940 con F. D. Roosevelt
1944 con F. D. Roosevelt
1948 con Harry Truman
1960 con John Kennedy
1964 con Lyndon Johnson
1976 con Jimmy Carter
1992 con Bill Clinton
1996 con Bill Clinton
2008 con Barack Obama
2012 con Barack Obama.
I repubblicani nel
1860 con Abraham Lincoln
1864 con Abraham Lincoln
1868 con Ulysses Grant
1872 con Ulysses Grant
1876 con Rutherford Hayes
1880 con James Garfield
1888 con Benjamin Harrison
1896 con William McKinley
1900 con William McKinley
1904 con Theodore Roosevelt
1908 con William Taft
1920 con Warren Harding
1924 con Calvin Coolidge
1928 con Herbert Hoover
1952 con Dwight Eisenhower
1956 con D. Eisenhower
1968 con Richard Nixon
1972 con Richard Nixon
1980 con Ronald Reagan
1984 con Ronald Reagan
1988 con George Herbert Bush
2000 con George Walker Bush
2004 con G. W. Bush
2016 con Donald Trump.
Va qui ricordato che ai Presidenti repubblicani sopra elencati vanno aggiunti
Chester Arthur (subentrato all’assassinato Garfield e non riproposto) e
Gerald Ford, Vice di Nixon, in carica a seguito delle dimissioni di questi dall’agosto 1974 al gennaio 1977 essendo stato sconfitto da Jimmy Carter nel novembre 1976.
È Ford l’unico Capo dello Stato USA ad avere governato senza essere stato eletto né Presidente né Vice.
Era difatti succeduto a Spiro Agnew – Vice in carica dello stesso Nixon e a sua volta costretto a dimissionare – seguendo la particolare procedura prevista nel caso dal XXV Emendamento, da poco allora in vigore e usato la prima e, ad oggi, unica volta.
Caso straordinario anche quello (sopra indicato) che concerne il Vice di Lincoln nel secondo mandato e suo successore mortis causa, Andrew Johnson.
Era costui in verità democratico ma eletto in ticket con un repubblicano (Lincoln, ripetiamo) nelle particolari circostanze datate 1864 a Guerra di Secessione, come già detto, in corso.
Due – ne parleremo – i Vice Whig succeduti ai defunti Presidenti:
John Tyler e Millard Fillmore.
Anche Theodore Roosevelt, Calvin Coolidge, Harry Truman e Lyndon Johnson erano Vice subentrati ma sono elencati quali Presidenti perché si sono dipoi candidati in proprio (‘Teddy’ fu l’apripista nel 1904, apripista perché in precedenza i Vice arrivati a White House causa morte del titolare non si erano riproposti – del caso Fillmore parleremo fra poco) e sono risultati eletti.
Considerando il mandato in corso – che avrà termine il 20 gennaio 2021 – i democratici hanno governato per totali sessantotto anni e i repubblicani per novantadue.
Restano i quattro di potere esecutivo di Andrew Jackson, come riportato eletto come Vice di un repubblicano ma personalmente democratico.
A quale schieramento attribuirli?
Quanto alle sequenze, il primato spetta al Partito Repubblicano che ha governato consecutivamente per sei mandati e quindi ventiquattro anni (dall’insediamento di Lincoln il 4 marzo 1861 alla cessazione del mandato di Chester Arthur, successore di James Garfield, il 3 marzo 1885).
Il record democratico è di cinque quadrienni di fila e quindi vent’anni (dal 4 marzo 1933, primo insediamento di F. D. Roosevelt, al 20 gennaio – le date relative sono mutate dal Giuramento del 1937 – 1953, ultimo giorno di mandato di Harry Truman).
Il molte volte citato Franklin Delano Roosevelt detiene l’imbattibile primato di quattro vittorie elettorali (consecutive, è meno importante) e di permanenza in carica: dal ricordato insediamento del 4 marzo 1933 al 12 aprile 1945, giorno del decesso.
Oltre dodici anni.
A seguito della adozione nel 1951 di uno specifico Emendamento, i record citati sono inavvicinabili dato che nessuno – recita ora la regola – può essere eletto più di due volte.
È comunque opportuno qui ricordare che l’asinello ha governato anche prima (ovviamente, essendo nato ed entrato in gioco antecedentemente ai rivali elefantini) del 1856, vincendo con
Andrew Jackson nel 1828 e nel 1832
Martin Van Buren nel 1836
James Polk nel 1844 e infine con
Franklin Pierce nel 1852.
A concludere – dopo avere ricordato che i due quadrienni ricoperti dal Padre della Patria
George Washington non fanno riferimento a movimento politico alcuno essendo il primo Capo dello Stato USA indipendente – il Partito Federalista conta su un solo eletto, John Adams nel 1796 e sul suo unico mandato.
Il Repubblicano/Democratico su quattro Presidenti
Thomas Jefferson, James Madison, James Monroe e
John Quincy Adams l’uno dopo l’altro, dal Giuramento di Jefferson, datato 4 marzo 1801, all’ultimo giorno in sella di J. Q. Adams, il 3 marzo 1829.
Il Partito Wigh – che ha interrotto il primo predominio democratico sostanzialmente conseguente a Jackson (per contrastare i cui metodi di governo fu fondato)- su due, William Harrison
vincente nel 1840 e Zachary Taylor
trionfante nel 1848.
Entrambi ex Generali – non che la cosa abbia rilievo da questo punto di vista – i due Whig morirono in carica per cause naturali.
I subentrati John Tyler nel 1841 e Millard Fillmore
nel 1850 furono i primi due Vice a succedere al titolare nella carica.
Può essere opportuno ricordare ancora che non pochi sono stati i Presidenti sconfitti nel tentativo di essere rieletti.
Prima del confronto diretto Repubblicani/Democratici, John Adams battuto nel 1800,
John Quincy Adams (il figlio!) che perse nel 1828,
Martin Van Buren defenestrato nel 1840.
In questo ambito, un discorso a parte merita Millard Fillmore
che, uscito da White House nel 1853, si ricandidò perdendo nel 1856.
Quanto agli incumbent dem o GOP sconfitti tra il 1856 e il 2016, nell’ordine, sono:
Grover Cleveland nel 1888 (unica e probabilmente irripetibile la sua avventura: sconfitto nella circostanza, si ripropone nel 1892 e vince venendo pertanto conteggiato sia come ventiduesimo che come ventiquattresimo Presidente), Benjamin Harrison nel 1892 allorquando perde da Cleveland che aveva battuto quattro anni prima,
William Taft nel 1912 a causa della defezione di Teddy Roosevelt già narrata, Gerald Ford nel 1976, Jimmy Carter nel 1980, George Herbert Bush
nel 1992.
Un discorso diverso a proposito di Harry Truman e
Lyndon Johnson che cominciano l’anno elettorale (1952 per il primo e 1968 per il secondo) intenzionati a correre per il rinnovo salvo poi ritirarsi a Primarie e Caucus appena iniziati.
Otto i Presidenti morti in carica: nell’ordine
William Harrison nel 1841
Zachary Taylor nel 1850
Abraham Lincoln nel 1865
James Garfield nel 1881
William McKinley nel 1901
Warren Harding nel 1923
Franklin Delano Roosevelt nel 1945
John Kennedy nel 1963.
Uno il dimissionario:
Richard Nixon nel 1974.
Nove pertanto i Vice subentrati: nell’ordine
John Tyler nel 1841
Millard Fillmore nel 1850
Andrew Johnson nel 1865
Chester Arthur nel 1881
Theodore Roosevelt nel 1901
Calvin Coolidge nel 1923
Harry Truman nel 1945
Lyndon Johnson nel 1963
Gerald Ford nel 1974.
Quanti i Vice (non fra quelli subentrati) che hanno tentato la nomina e quali i loro risultati?
Partendo dalle prime votazioni:
John Adams nel 1796, eletto
Thomas Jefferson nel 1800, vittorioso
George Clinton nel 1808, sconfitto
Martin Van Buren nel 1836, vincente
John Breckinridge nel 1860, sconfitto
John Garner nel 1940, dovette abbandonare l’idea
Henry Wallace nel 1948, battuto
Richard Nixon nel 1960, sconfitto
Richard Nixon nel 1968 (al secondo tentativo), eletto
Hubert Humphrey nel 1968, sconfitto
Walter Mondale nel 1984, battuto
George Herbert Bush nel 1988, vittorioso
Al Gore nel 2000, sconfitto.
È oggi in corsa per la nomination democratica Joe Biden ex Vice di Barack Obama: vedremo.