Ad Assisi la cerimonia per gli auguri natalizi della Fondazione Italia USA

Cerimonia per gli auguri natalizi della Fondazione Italia USA, dopo la Santa Messa presso la Tomba di San Francesco d’Assisi per ricordare spiritualmente l’amicizia tra Italia e Stati Uniti d’America, celebrata dal Custode del Sacro Convento padre Giuseppe Piemontese accompagnato dal direttore della sala stampa del Sacro Convento padre Enzo Fortunato. Riportiamo l’omelia di padre Giuseppe Piemontese con gli auguri alla Fondazione.

Avvento, preparazione al Natale: la festa delle feste per S. Francesco; per noi festa che avvertiamo importante e che evoca ricordi di affetti, legami, giorni di gioia.

Il motivo della gioia: La venuta, la presenza di Gesù Cristo, figlio di Dio in mezzo a noi. Vangelo di Luca: vi annuncio una grande gioia, oggi è nato per noi il Salvatore.

In questa domenica siamo invitati a preparare l’incontro con Gesù. Giovanni Battista, il profeta precursore è al centro del vangelo odierno, per aiutarci. Varie categorie di persone, pongono a Giovanni Battista la domanda di fondo: che cosa dobbiamo fare? Le risposte del Battista sono sorprendenti per la loro apparente “normalità”.

Alla folla: chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto: oltre la conversione, viene proposta la collaborazione al bene di tutti, la gratuità.

Per Natale: esistenza sobria e solidale.

Ai pubblicani, esattori delle tasse, considerati ladri e traditori :” Non esigete nulla oltre quanto vi è stato fissato”. Indicazione della correttezza professionale e dell’onestà.

Ai militari:” Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe”. Indicazione della non violenza. Sono messi in guardia dalla violenza motivata da interessi di parte, da atteggiamento di onnipotenza e da sete di conquista. Raccomanda di non abbandonare le armi, ma di non maltrattare nessuno e di mettere la loro forza al servizio della legalità.

A questo punto della nostra vita ci chiediamo: verso dove siamo incamminati? cosa proporrebbe a noi Giovanni Battista? Innanzitutto siamo invitati ad essere non solo a fare, nella normalità quotidiana.

Giovanni Battista ci suggerisce che la vera conversione a Dio passa attraverso il primato riconosciuto alla persona umana, soprattutto bisognosa. Amabilità verso il prossimo: atteggiamenti di attenzione, rispetto, ascolto, premura, cortesia.

La Fondazione Italia USA, di cui siete esponenti, nella circostanza del Natale vi richiama alle idealità costitutive e a dare un apporto specifico come cristiani. La fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, il primato riconosciuto alla persona umana, soprattutto bisognosa, l’amabilità, verso il prossimo, la correttezza nel vivere la vostra condizione di cittadini, professionisti, parlamentari: sono le mete che siete chiamati a raggiungere.

La vostra è una Fondazione di amicizia tra popoli e nazioni: proporre conoscenza, stringere amicizia, costruire ponti, abbreviare le distanze, favorire la pace.

La vostra celebrazione prenatalizia sulla Tomba di S. Francesco d’Assisi è non solo espressione di affetto verso il Santo Patrono d’Italia, ma anche riconoscimento del suo operato nel favorire la fraternità e l’amicizia tra popoli diversi.

Francesco d’Assisi, appena si vede circondato da altri sette compagni, a due a due li invia nelle varie parti dell’Europa per annunciare a tutti la concordia e la Pace di Gesù Cristo, per predicare il Vangelo della conversione e dell’amore. Ecco come il biografo descrive quella prima missione:

“Nello stesso tempo entrò nell’Ordine una nuova e ottima recluta, così il loro numero fu portato a otto. Allora il beato Francesco li radunò tutti insieme, e dopo aver parlato loro a lungo del Regno di Dio, del disprezzo del mondo, del rinnegamento della propria volontà, del dominio che si deve esercitare sul proprio corpo, li divise in quattro gruppi, di due ciascuno e disse loro: «Andate, carissimi, a due a due per le varie parti del mondo e annunciate agli uomini la pace e la penitenza in remissione dei peccati; e siate pazienti nelle persecuzioni, sicuri che il Signore adempirà il suo disegno e manterrà le sue promesse. Rispondete con umiltà a chi vi interroga, benedite chi vi perseguita, ringraziate chi vi ingiuria e vi calunnia, perché in cambio ci viene preparato il regno eterno».

Allora frate Bernardo con frate Egidio partì per Compostela, al santuario di San Giacomo, in Galizia; san Francesco con un altro compagno si scelse la valle di Rieti; gli altri quattro, a due a due, si incamminarono verso le altre due direzioni.

Ma passato breve tempo, san Francesco, desiderando di rivederli tutti, pregò il Signore, il quale raccoglie i figli dispersi d’Israele (Is 11,12), che si degnasse nella sua misericordia di riunirli presto. E tosto, secondo il suo desiderio e senza che alcuno li chiamasse, si ritrovarono insieme e resero grazie a Dio. Prendendo il cibo insieme manifestano calorosamente la loro gioia nel rivedere il pio pastore e la loro meraviglia per aver avuto il medesimo pensiero. Raccontano poi i benefici ricevuti dal misericordioso Signore e chiedono e ottengono umilmente la correzione e la penitenza dal beato padre per le eventuali colpe di negligenza o di ingratitudine”. (FF. 366-369).

In questo brano, cari amici, possiamo trovare le linee di azione anche della vostra Fondazione perché l’incontro tra i popoli degli USA e dell’Italia sia arricchente e portatore di pace e di benedizioni.

A ciascuno di voi, e ai membri della Fondazione, nel nome di Francesco d’Assisi, auguro Buon Natale!