‘Certificati’ quindici Stati. E quindi?

Secondo Ballotpedia, alla data del 20 novembre, sono 15 gli Stati (più il District of Columbia) che hanno ‘certificato’ il risultato delle elezioni del trascorso 3 novembre.
Ovviamente, negli altri 35 ciò non è avvenuto.
Ripetuto fino alla noia che Joe Biden, per quanto tutti (media in testa e in festa) si sbraccino ad affermare il contrario non ha affatto vinto (non bastassero il dettato costituzionale in proposito, il disposto del XII Emendamento, quello dell’altro datato 1933 e le leggi, anche per via dei predetti dati assolutamente parziali), proprio riguardo alle certificazioni sembrano essere in atto da parte della Casa Bianca iniziative clamorose.
I Grandi Elettori dei singoli Stati che poi “il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del mese di dicembre” (nella circostanza il 14) dovranno votare riuniti nel Collegio Elettorale, se non fosse possibile, dati impedimenti e ricorsi, comunicarli secondo esiti di voto popolare certi, verrebbero invece indicati dall’esecutivo locale.
Pertanto il Michigan, il Wisconsin e la Pennsylvania – essendo le locali Amministrazioni controllate da repubblicani – potrebbero (quante ipotesi!) scegliere di ‘sostituire’ i teoricamente eletti dell’Asinello con altrettanti Elefantini.
Sarebbe con questa portata la prima volta ed avremmo sicuramente in merito interventi giudiziari di ogni livello fino con buonissima probabilità a quelli della Corte Suprema.
Più interessante di così?!?!