“Chi voteresti oggi?” “Chi pensi vincerà?”

Due domande, quelle nel titolo, che fatte alla stessa persona possono portare a risposte contrastanti.
Una cosa è infatti esprimere la propria preferenza e un’altra è dire se si ritiene che il candidato o il partito per il quale si propende prevarrà.
È in fondo una considerazione ovvia e personalmente (mi si conceda) non ho mai votato un partito che poi abbia vinto le elezioni e questo ben sapendo che così le cose sarebbero andate.
Ecco, guardando al 3 novembre americano, per lungo tempo perfino i democratici interrogati rispondevano in merito che avrebbe comunque avuto ragione Trump.
Con il precipitare della situazione sondaggistica del tycoon si potrebbe pensare oggi ad una risposta ben differente.
Ebbene, nei trascorsi giorni, in Pennsylvania, laddove Biden è dato avanti di molti punti percentuali, la risposta alla domanda “chi vincerà?” ha visto praticamente un pareggio.
E qualche studioso (dando speranze ai repubblicani) va ricordando come invero spesso, alla fine, nelle elezioni americane abbia vinto proprio il candidato che la maggioranza degli elettori appunto pensava avrebbe trionfato.
Vedremo.