Collocazione geopolitica storica del Partito Repubblicano

I partiti – tutti e quelli americani non eccepiscono – ‘si muovono’.

Una formazione politica fortemente ancorata ‘a sinistra’ (ma ci intendiamo a questo riguardo? cosa significa? e negli Stati Uniti d’America l’espressione, come l’opposta ‘a destra’, ha lo stesso significato che noi le assegnamo?) può, col tempo, ritrovarsi sul versante opposto e viceversa.

Esemplare a tale proposito la vicenda relativa al Partito Repubblicano USA, al Grand Old Party, all’Elefantino, quale viene rappresentata.

Semplificando – brutalmente, altrimenti dovrei scrivere sul tema dieci volumi – e dando di malavoglia retta (quando mai hanno pienamente ragione?) agli analisti, da prima della nascita (nel 1854) viste le riforme in animo e gli intenti (l’abolizione – duramente, al punto di secedere – avversata dai democratici del sistema schiavistico basta?) era ‘di sinistra’.

(Personalmente, ritengo e sostengo che i ‘veri’ e unici riformatori sempre si collochino ‘a destra’ e che pertanto colà si trovasse naturalmente il GOP, e ho ragione).

Sempre gli analisti affermano che dalla parte mancina sia restata sostanzialmente fino al 1896, vagando poi tra ‘centrosinistra’ (fino al 1912) e ‘centrodestra’ (successivamente, fino al 1944).

Vent’anni – quelli dopo – ‘al centro’ e dal 1964 al 1980 di nuovo ‘centrodestra’.

E in seguito?

Seguito a parte (dove vogliamo collocare il ‘reaganismo’? dove il secondo Bush partito come semi isolazionista nel corso della campagna 2000 e costretto per un altrove terrificantemente dagli attentati dell’11 settembre 2001? e Trump?) i limiti temporali suddetti coincidono con:

1896, la prima elezione di William McKinley,

1912, la divisione in campagna elettorale tra i seguaci del tornante Teddy Roosevelt e dell’uscente William Taft,

1944, l’ultima elezione del democratico Franklin Delano Roosevelt,

1964, una campagna elettorale di straordinario impatto con un Lyndon Johnson che stravolge e un Barry Goldwater che perde il decisivo Nord,

1980, l’arrivo sulla scena di Ronald Reagan.

Torneremo necessariamente sull’argomento.