Come e in qual modo Martin Van Buren arrivò alla Vice Presidenza anticamera della sua elezione a White House nel 1836

Quando le origini degli accadimenti sono lontane.

Rachel Donelson, ricordate?

Moglie di Andrew Jackson morta il 22 dicembre 1828 nell’intervallo di tempo che intercorreva tra la elezione del marito alla Casa Bianca e il suo insediamento fissato al 4 marzo 1829.

Deceduta, ritenne il consorte, a causa delle calunnie proposte contro di lei nel corso della feroce campagna elettorale (John Quincy Adams, predecessore defenestrato nella circostanza, odiava, ricambiato, Jackson).

Calunnie che riguardavano una possibile bigamia della stessa Rachel che aveva a suo tempo sposato Andrew prima che il precedente matrimonio fosse definitivamente sciolto con il divorzio.

Occorse, quindi, nel primo biennio di governo del neo Presidente che il suo Segretario alla Guerra John Eaton sposasse la vedova Peggy O’Neill immediatamente o quasi dopo la scomparsa del di lei marito.

Peggy fu addirittura sospettata di essersi sbarazzata del coniuge per unirsi a John col quale aveva in corso un ‘affaire’, si diceva.

Voci rivelatesi false, che non impedirono alla autorevole moglie (le donne!) del Vice Presidente John Calhoun di coinvolgere le consorti degli altri componenti il Gabinetto Jackson in una aperta opera di ostracismo della coppia Eaton.

Esclusi i due da ricevimenti e feste, Jackson in persona – ben ricordando quanto occorso alla povera moglie – dovette intervenire chiedendo perentoriamente che il rifiuto cessasse.

Conseguenze politiche?

Importantissime.

Già poco convinto di Calhoun (era questi, fra l’altro, stato Vice di John Quincy Adams passando disinvoltamente al rivale e contendente Andrew), Jackson, disgustato dal comportamento della di lui consorte, deciderà nel successivo 1832 di correre per il secondo, ottenuto, mandato con un differente ‘running mate’: Martin Van Buren.

Sarà dipoi nel 1836 proprio Van Buren – forte della carica vice presidenziale – a succedergli sullo scranno.

Storie scandalistiche.

Storie di donne.

Storie con la esse minuscola che hanno certamente influito sulla Storia.

Quella con l’iniziale maiuscola.