Come nel 1992, ma non del tutto

Allora, solo il quarantatre per cento degli elettori democratici è contento della candidatura di Hillary Clinton.

Solo il quaranta per cento è felice della nomination di Donald Trump.

Guardando ai dati storici, solo nel 1992 ci si era trovati in una situazione analoga a questo punto del confronto elettorale.

Allora, la disaffezione aveva trovato sfogo nella preferenza accordata (sempre nelle intenzioni di voto) a Ross Perot, il quale, alla fine, catturò, pur non prevalendo in nessuno Stato, il diciannove per cento dei suffragi reali.

Oggi si esprime in maniera decisamente minore per il libertariano Gary Johnson e per la verde Jill Stein.

Per i due, il futuro non si prospetta particolarmente buono.

Per il solito, per i terzi partiti, i voti ‘veri’, nell’urna, sono decisamente inferiori rispetto ai sondaggi.

Peraltro, il ticket del Libertarian Party è decisamente di altissimo livello.

E’ questa del 2016, fra l’altro, l’occasione nella quale si verificherà se valgono solo le appartenenze partitiche o anche le qualità dei candidati.