Della necessità della ‘stringatezza’ in tv e nei social

Intervistato nel 2013 da Andre Vltchek, Noam Chomsky (uno dei massimi intellettuali del Novecento almeno per quanto attiene al Canone Occidentale), riferendo delle ragioni per le quali non veniva invitato a parlare in televisione, argomentava a proposito del concetto di ‘stringatezza’ riferito alla comunicazione come oggi non da oggi voluta e praticata.
Non veniva (e non verrà, dipoi) chiamato ad apparire perché i concetti che nell’occasione a telecamere in funzione avrebbe espresso – ben lo sapevano i dirigenti dei Network (ma anche quelli delle tv locali) – avrebbero avuto certamente necessità di essere spiegati e argomentati.
La qual cosa era impossibile per due principali motivi.
Perché oramai gli spettatori televisivi non sono più in grado di seguire un ragionamento che non si concluda in pochissime battute e che si possa compendiare in uno slogan se possibile efficace.
Perché il tempo tra una serie di spot pubblicitari e la seguente è poco e strozza ogni argomentazione.
Altrettanto, possiamo dire, a proposito della comunicazione politica in televisione e, cosa alla quale Chomsky non faceva riferimento, ai cosiddetti ‘social’.
Lo si constata ad ogni piè sospinto.
Lo si vede in particolare guardando ai metodi e ai tempi della comunicazione dei politici di maggior successo.
Stringatezza, come si diceva, la parola d’ordine.
Immediatezza della replica, praticamente senza ragionamento alcuno.
Conseguente, quasi sempre, la superficialità.
E basti qui ricordare come sono impostati e svolti i dibattiti fra candidati e come vengano indicati e comunque esistano nel web, se si vuole essere letti, precisi limiti di battute.
Per non parlare delle ultime evoluzioni internettiane per le quali è soprattutto se non soltanto l’immagine a comunicare.
Si sceglie un Presidente sulla base di cos’altro se non di uno slogan ben studiato e debitamente, al momento giusto, pronunciato?
Non si viene senza meno eliminati dall’agone quando ci si sofferma a ragionare?
Mala tempora currunt.
E peggioreranno.