Dell’influsso di Antoine-Henry Jomini sulla Guerra di Secessione

Il saggista militare elvetico Jean-Jacques Langendorf, direttore di ricerca presso l’Istituto di Strategia Comparata a Parigi, nel suo “Neutrale contro tutti. La Svizzera nelle Guerre del Novecento”, pubblicato da Edizioni Settecolori, mi portò a scoprire uno specifico interesse dello studioso nei confronti di Antoine-Henry Jomini.
Conoscevo Jomini per via di non poche annotazioni che dell’influsso che aveva avuto sull’andamento nientemeno che della Guerra di Secessione narravano i libri che sull’argomento avevo ai tempi studiato.
Orbene, importantissimo insegnante a West Point per lunghi anni precedenti (per il vero anche durante e dopo) il tremendo conflitto, era Dennis Hart Mahan.
Ingegnere per formazione, teorico di Scienza Militare, fu questi nella prestigiosa Accademia docente di grande peso.
Mahan aveva condotto ampi studi sulle da lui apprezzatissime opere vergate dallo Jomini.
Ammirava in specie i lavori dello stesso sulla Strategia applicata da Alessandro il Grande, Giulio Cesare, Federico II il Grande e Napoleone, con il quale ultimo aveva lavorato prima di passare al servizio dello Zar.
Come necessario, praticamente tutti gli Ufficiali a West Point suoi allievi furono nutriti dei medesimi principi in tema, ripeto, di Strategia (le Tattiche sono adatte ai momenti e non restano valide a lungo).
Conseguenza, nelle davvero intense, e non solo prime, fasi della Guerra Civile (la solita indispensabile avvertenza: devo qui brutalmente semplificare per via dell’intento divulgativo di queste note che altrimenti sarebbero assai assai più corpose), ognuno dei Comandanti – del Nord o del Sud che fossero – conosceva perfettamente le idee e i piani dei contrapposti strateghi.
Di qui una sostanziale situazione di stallo (si combatteva eccome, ma nessuno riusciva a prendere se non per qualche periodo il sopravvento).
Venne infine – davvero sfiancati i Sudisti – in particolare alla guida delle Armate del Nord quell’ubriacone di Ulysses Grant (“Ditemi cosa diavolo beve e mandate lo stesso whisky a tutti”, impartì Abraham Lincoln) capace di dirazzare.
Venne infine a capo della resistenza di Atlanta William Tecumseh Sherman.

Mi torna oggi alla mente tutto questo risalendo per li rami, visto che ho appena ripreso in mano le potenti pagine che dobbiamo ad Alfred Thayer Mahan – figlio forse perfino di maggiore taglia di Hart – sul fondamentale tema del ‘potere marittimo’ nella Storia militare mondiale.
Ne riparleremo.