E se per White House non si potesse votare? Complicazioni

Le righe che seguono si fondano sulla normativa esistente, normativa che non è mai stata messa alla prova e che, in particolare quanto alla risposta alla terza delle questioni fra poco formulate, appare carente.

La prima domanda che molti si fanno è: vista la situazione pandemica e dovesse il Coronavirus imperversare a novembre, allorquando il 3 si dovrebbe votare per i Grandi Elettori, cosa succederebbe?
E abbiamo già visto che la norma in proposito contenuta nello ‘United States Code’ prevede la possibilità di un posticipo delle votazioni nei singoli Stati, seguendo in questo la legge in merito che gli stessi hanno.
Legge che può essere (ed è) differente dato che in alcuni è per esempio determinato che in una cotale circostanza i Grandi Elettori spettanti vengano eletti dai locali Legislativi e in altri no.

La seconda domanda è relativa ad un eventuale potere del Presidente di intervenire sostanzialmente o meno in questo frangente.
Orbene, la norma che stabilisce la data delle elezioni è federale, a suo tempo approvata dal Congresso e sussistendo la separazione dei poteri il Capo dello Stato non ha a tale riguardo alcuna voce in capitolo.

La terza concerne una ipotesi davvero estrema per affrontare la quale le norme appaiono, come si diceva, carenti.
Supponendo che per la pandemia non sia possibile votare se non a 2021 iniziato magari a febbraio, visto che il dettato del XX Emendamento recita che il termine del mandato del Presidente e del Vice è fissato inderogabilmente a mezzogiorno del 20 gennaio dell’anno successivo alla convocazione alle urne, decadendo i due e non essendo stati eletti i loro successori, ai sensi della legge che regola appunto la successione, dovrebbe assumere pro tempore l’incarico lo Speaker della Camera (nella specie, Nancy Pelosi).
Dovrebbe, ho scritto, in quanto allo stesso 3 novembre è fissato anche il totale rinnovo della Camera che deve riunirsi (come il Senato, del resto) il 3 gennaio seguente.
Come se ne viene a capo?
Una confusione, un pastrocchio di fronte al quale ci si augura di non doversi mai trovare.