‘Flyover Country’

Si vola.
Da una costa all’altra.
Da New York a Los Angeles.
Come se il resto del Paese (Chicago parzialmente esclusa) non esistesse.
E per abitudine di quello che succede negli Stati di mezzo – oramai, efficacemente denominati ‘Flyover Country’ – non importa niente a nessuno.
Ugualmente, di quello che pensano (ma davvero pensano?) e vogliono (come si permettono?) quanti vi abitano.
Poi arrivano le elezioni e questa congrega di persone e territori trattati con trascuratezza se non male votano differentemente da quello che il New York Times da una parte o George Clooney dall’altra dicono si debba fare.
Da quello che i corrispondenti scrivono non possa che accadere e per conseguenza la gente in giro per il mondo si aspetti.
E capita che vincano i repubblicani.
Capita molto spesso.
Capita molto più frequentemente di quanto l’ossessionante narrazione dica.