Guam Primaries 2020

Guam non è uno Stato USA.
Passata (con le Filippine e Porto Rico), per così dire, l’isola alle dipendenze degli Stati Uniti a seguito del ‘Trattato di Parigi’ del 1898 che stabilì la normativa di pace tra gli stessi e la Spagna prima colonizzatrice, è un ‘Territorio non incorporato’.
Un ‘Dependent Territory’, per ciò stesso non in possesso di tutte le prerogative costituenti la sovranità di uno Stato indipendente e non ammesso al voto nelle Presidenziali.
Ha un Governatore, un ‘Lieutenant Governor’ e un Rappresentante, senza diritto di voto, alla Camera.
Tutti e tre i citati signori appartengono al partito democratico.
Per quanto questa sia la situazione giuridica ed elettorale isolana, il Grand Old Party e l’Asinello organizzano colà regolarmente le rispettive Primarie.
Per i repubblicani i delegati eletti (tutti favorevoli a Trump) sono nove.
Per i democratici i delegati da eleggere erano (vedremo subito perché “erano” o “avrebbero dovuto essere”) undici, cinque dei quali ‘super’.
Fatto è che la locale Convention GOP (nella quale sono state fatte le scelte) era in programma ed ha avuto svolgimento il trascorso 14 marzo, prima del riconoscimento della pandemia da Covid 19 e delle conseguenti determinazioni nelle diverse realtà, mentre quella dem, in origine datata 2 maggio, è stata spostata ‘a data da destinarsi’ (nel gergo ripreso dal mondo dello spettacolo, ‘TBA’ ovvero “to be announced”).