“I Bush e Romney sono irrilevanti!”

Chris Collins, rappresentante GOP di New York, tra i primi ad esprimere – si era in febbraio – il proprio endorsement per Donald Trump, nei trascorsi giorni, ha messo il dito nella piaga.

Parlando dei Bush – tutti e tre (i due ex presidenti e lo sconfitto Jeb) hanno dichiarato che non appoggeranno Trump e non parteciperanno alla convention di Cleveland – e di Mitt Romney, Collins ha detto che “sono irrilevanti”.

Ha poi aggiunto che il partito repubblicano deve compattarsi intorno al tycoon nuovaiorchese non tenendo nella minima considerazione quanti contro di lui, magari alla ricerca di un improbabilissimo terzo candidato, operano.

L’obiettivo, ha concluso, è battere Hillary Clinton l’8 novembre.

Ecco, in poche battute, il quadro.

Il GOP comincia a credere davvero in Trump.

Confida di prevalere.

Serra le fila per cercare altresì di mantenere la maggioranza nei due rami del congresso.

Confina nel retrobottega come vecchie cianfrusaglie gli oppositori interni.