I conti a fine aprile: il punto

Il prossimo 3 maggio, con le primarie dell’Indiana che molti pensano possano essere decisive in casa repubblicana, si riparte.

Ma, ad oggi, quale la situazione nei due schieramenti?

Cominciamo col ricordare i numeri relativi alla nomination.

Per i democratici, occorre raggiungere la cifra complessiva di duemilatrecentoottantatre (2383) delegati.

Per i repubblicani, il numero fatidico è milleduecentotrentasette (1237).

Nel caso in cui nessun pretendente alla investitura raggiungesse il prescritto traguardo prima delle convention (pertanto a quel punto definibili ‘brokered’ o semplicemente ‘open’) la parola passerebbe ai due alti consessi.

Ora, secondo i calcoli più attendibili e non tenendo conto dei delegati eletti ma liberi da vincoli (per esempio, i cinquantaquattro non decisi a livello statale in Pennsylvania) le due graduatorie dicono

 

Democratici:

quanto ai delegati conquistati sul campo

Hillary Clinton  1663 (milleseicentosessantatre)

Bernie Sanders   1367 (milletrecentosessantasette);

quanto ai superdelegati designati dal partito

Hillary Clinton 520 (cinquecentoventi)

Bernie Sanders 39 (trentanove);

in totale pertanto

Hillary Clinton  2183 (duemilacentoottantatre)

Bernie Sanders  1406 (millequattrocentosei)

 

Repubblicani

Donald Trump  954 (novecentocinquantaquattro)

Ted Cruz  547 (cinquecentoquarantasette)

Marco Rubio*  173 (centosettantatre)

John Kasich  153 (centocinquantatre)

 

*Rubio ha sospeso la sua campagna – tecnicamente, non si è ritirato

 

Due annotazioni in merito.

Il vantaggio dell’ex first lady sul senatore del Vermont, tolti i voti dei superdelegati e tenendo quindi in considerazione solo l’espressione popolare, non la metterebbe certamente al sicuro come invece è.

Il magnate nuovayorchese non è certo di poter tagliare il traguardo e non pochi analisti, guardando alle intenzioni di voto negli Stati ancora inascoltati (in maggio si va alle urne in Indiana,  Nebraska, west Virginia, Oregon e Washington senza dimenticare il fatto che la California si esprimerà addirittura il 7 giugno), ritengono possa arrivare molto vicino ai predetti milleduecentotrentasette voti elettorali senza peraltro conquistarli tutti.

Come ho più volte scritto, una campagna molto, molto interessante che purtroppo non presenta personalità politiche di vero carisma.