I molti record delle elezioni del 1960

Convocati alle urne per la quarantaquattresima volta al fine di nominare i Grandi Elettori l’8 novembre del 1960, gli Americani accorsero numerosi (dalla introduzione del voto alle donne nel 1920, solo nel 1952 l’affluenza era stata – e sarà, guardando al dopo – più alta).
Sfiorato questo particolare primato, altri quelli assoluti registrati nella circostanza.

a) Per cominciare, fu l’unica volta nella quale furono chiamati alle urne cinquanta Stati.
Questo per due ragioni:
1) l’Alaska e le Hawaii erano entrati nell’Unione nel 1959, l’anno prima, e non avevano ovviamente preso parte alle precedenti votazioni
2) nel e dal successivo 1964, in conseguenza della approvazione di uno specifico Emendamento, agli Stati si aggiungerà quale cinquantunesimo avente diritto il District of Columbia.

b) Fu quella la prima circostanza nella quale il Presidente in carica (si trattava di Dwight Eisenhower), essendo stato eletto per due mandati, ai sensi dell’Emendamento approvato nel 1951, non poteva ricandidarsi.

c) Per la prima volta dal 1860 (cento anni tondi tondi, John Breckinridge, il predecessore), il Vice Presidente uscente – Richard Nixon – si proponeva per la successione al Capo dello Stato del quale era stato vicario.

d) Il candidato che ottenne il maggior numero di Grandi Elettori – John Kennedy – risultò il primo (e finora unico) cattolico eletto (Alfred Smith nel 1928 aveva perso) a White House.
Conseguentemente, altresì il primo (il secondo sarà Barack Obama nel 2008) non wasp (‘white, anglo-saxon, protestant’) ad approdare alla Executive Mansion.

e) Nella successiva votazione in sede di Collegio dei Grandi Elettori, quindici fra loro (quattordici democratici e un repubblicano), rifiutando sia John Kennedy che Richard Nixon, si espressero a favore del Senatore democratico (conservatore a dir poco, già oppositore di Franklin Delano Roosevelt) della Virginia Harry Byrd.
Si tratta del maggior numero in assoluto di delegati nazionali votanti in quella sede per un terzo esponente politico neppure in precedenza candidato.
Da notare inoltre che i predetti quattordici Grandi Elettori democratici dissidenti indicarono come Vice Presidente J. Strom Thurmond, a suo tempo, nel 1948, candidato per i cosiddetti ‘Dixiecrats’.

f) Durante la campagna, per la prima volta furono programmati ed ebbero svolgimento, dibattiti televisivi tra i candidati di due partiti opposti.
Tale ultima precisazione (“partiti opposti”) è necessaria in quanto invece quattro anni prima si erano confrontati i due maggiori pretendenti alla nomination democratica, Adlai Stevenson e Estes Kefauver.

g) Da ultimo, considerando la morte in carica di John Kennedy, quella del 1960 fu l’ultima (si facciano gli scongiuri ma la catena allora si interruppe) occasione nella quale colpì la cosiddetta ‘Maledizione dell’anno zero’.
Lanciata secondo leggenda da un Capo pellerossa, ‘funzionava’ del 1840.
Da allora – morte dopo un mese di permanenza al potere (per così dire, visto che si ammalò non appena entrato in carica) di William Harrison, tutti gli eletti o confermati appunto in anno con finale zero erano scomparsi in corso di mandato.
E valga il vero:
Abraham Lincoln, vincente nel 1860
John Garfield, vittorioso nel 1880
William McKinley, confermato nel 1900
Warren Harding, eletto nel 1920
Franklin Delano Roosevelt, rieletto la terza volta nel 1940
John Kennedy, appunto.
(Volendo, si potrebbe aggiungere che l’ottavo Presidente deceduto in carica, Zachary Taylor, aveva sì vinto nel 1848 ma era passato a miglior vita nel 1850: finale zero!!!)