I repubblicani e il ‘socialismo’ dei democratici

Uno dei temi di ritenuto maggiore impatto elettorale dallo staff e dell’establishment trumpiano in questo travagliato 2020 è il nelle fila democratiche rampante e denunciabile ‘socialismo’.
Definizione che per lunghissimi anni impediva ogni seria carriera politica, ‘socialista’ è appartenenza sdoganata a sinistra nel 2016 dal Senatore del Vermont e candidato alla nomination dem Bernie Sanders.
Sulla cui scia (restando comunque egli attivissimo) e andando ben oltre nelle idee molti giovani Asinelli si sono di recente proposti prendendo fortemente piede – sia pure per il momento in alcune specifiche ma importanti zone del Paese – nelle selezioni interne al partito, defenestrando non pochi ‘vecchi’ Rappresentanti considerati conservatori.
A contrastare tale tendenza, ecco tra le fila repubblicane la messa in campo di personalità assolutamente contrapposte.
Ecco nell’ambito della Convention del Grand Old Party parlare portando testimonianza l’attuale Luogotenente Governatore della Florida Jeannette Nunez.
Ha narrato dei suoi ‘parents’ fuggiti da Cuba e da Castro.
Della scelta fatta a ragione.
Di quanto e cosa abbia colà e dovunque voluto dire in senso negativo per i diritti civili individuali il ‘socialismo’.
Un discorso paragonabile a quello fatto dal Senatore nero repubblicano Tim Scott nel suo differente (razziale) ambito.
È Biden nella rappresentazione che ne dà il partito repubblicano niente altro che la foglia di fico dietro la quale il vituperato ‘regime’ prenderà piede.
Un discorso di retroguardia?
Verificheremo.