I sondaggi al 19 di agosto

C’è qualcuno per l’universo mondo che avendo letto i titoli dei giornali o ascoltato i servizi televisivi e radiofonici pensi ancora che Donald Trump abbia una sia pur minima possibilità di farcela l’8 novembre prossimo nella general election?

C’è qualcuno che adesso, oltre metà agosto di questo 2016, intenda scommettere un soldo bucato sul tycoon nuovaiorchese?

Certo, sempre, in ogni occasione, ogni quattro anni, i media si schierano a sostegno del candidato democratico a White House: è un riflesso condizionato.

Ma l’appoggio che danno in questa circostanza a Hillary Clinton è davvero impressionante.

Ed è un appoggio che si sostanzia in particolare – non solo nel sottacere ogni sia pur grande sua pecca o difficoltà enfatizzando quelle dell’avversario – nel continuo, inarrestabile sbandierare le rilevazioni sulle intenzioni di voto a lei più favorevoli, tacendo sulle altre.

Guardando alla realtà, cosa ci dice Real Clear Politics alla data del 19 agosto?

(Si tratta dell’istituto che quotidianamente propone la media di tutti i sondaggi nazionali di maggiore sostanza e qualità).

Lo spread tra la candidata democratica e il contendente repubblicano è, invero e appunto mediamente, di cinque virgola sette punti.

E ricordando che la possibilità, il margine di errore in questi casi è del tre per cento, si potrebbe pensare che in effetti i due siano molto vicini.

Per di più, dando un’occhiata ai singoli sondaggi, quelli realizzati più di recente, si scopre addirittura che il Los Angeles Times, in una rilevazione datata 13/19 agosto, considera i due alla pari, al quarantaquattro!

Mancano una ottantina di giorni al predetto 8 novembre e deve passare moltissima acqua sotto i ponti.

Hillary è favorita e nessuno può contestarlo.

Ma il fatto che dopo la valanga di appoggi ricevuti economicamente e mediaticamente sia ancora in bilico fa sorgere qualche dubbio, no?