‘Il dilemma madisoniano’ oggi

Madison.

James Madison.

Uno dei Padri della Patria USA.

Uno dei ‘Cinquanta Semidei’ che – parola di Thomas Jefferson che era uno di loro – hanno ‘fatto’ gli Stati Uniti.

Enorme il contributo da Madison arrecato in tutte le fasi: dai primi vagiti della nuova democrazia al consolidamento delle sue istituzioni.

È a lui che dobbiamo anche il principio che va sotto il nome di ‘dilemma (appunto) madisoniano’.

È indispensabile per la democrazia che la maggioranza espressa democraticamente possa governare.

È indispensabile altresì che le istanze e le necessità delle minoranze siano tenute nel debito conto.

Impeccabile.

Oggi, è tale principio rispettato e non solo in America?

Oggi, nella fase storica che viviamo non sono forse le minoranze a prevalere?

Capita che sullo schermo – in questo caso su quello televisivo – si abbiano rappresentazioni illuminanti dello ‘stato delle cose’ (‘Der Stand der Dinge’, volendo).

Un episodio della oramai dimenticata serie ‘Ally McBeal’.

L’autore David Kelley propone una riunione dello studio legale nel quale Ally opera.

Uno degli avvocati presenta il caso che deve portare in aula di tribunale.

Un ‘Babbo Natale’ addetto ad intrattenere i bambini è stato licenziato senza giusta causa e chiede di essere ri assunto.

“È un handicappato?” la prima domanda dei soci.

Al ripetuto ulteriore diniego a “Appartiene a una minoranza etnica?”

“È gay?”

“È un transessuale?”

il più anziano e avveduto dei presenti conclude così:

“Se è una persona normale non ha speranze.

La legge di lui se ne frega!”