James Sherman? Nicholas Butler? Thomas Eagleton?

Ok, si parla di possibili dimissioni di Donald Trump.

Se le presentasse, sarebbe la prima volta nella quale un candidato alla presidenza in possesso della nomination si dimetterebbe.

Guardando alla lunga storia delle presidenziali, due invece i casi di, diciamo così, perdita  di un candidato alla vice presidenza.

Il più vicino riguarda il partito democratico e si colloca nel 1972.

Con George McGovern corre nell’occasione Thomas Eagleton.

Si scopre che in passato lo stesso ha dovuto ricorrere a cure di carattere psicologico e a ricoveri per curare la depressione.

Dimesso, viene sostituito in corsa da Sargent Shriver.

Il ticket McGovern/Shriver perderà dipoi rovinosamente.

Il più lontano concerne il vice presidente di William Taft, James Sherman.

In carica con Taft dal 4 marzo 1909, si candida con lui nelle elezioni del 1912 per la ricercata conferma.

Purtroppo, muore il 30 ottobre di quell’anno, a meno di una settimana dal voto.

Non essendo possibile sostituirlo nel ticket ufficiale, il comitato repubblicano decreta che i voti da lui raccolti nell’election day vadano a Nicholas Butler il quale, pertanto, detiene il record di candidato alla vice presidenza mai inserito nelle schede elettorali.