La nuova strategia di Trump

Il cambio della guardia alla guida dello staff del Presidente uscente ha provocato un ritorno a schemi in qualche modo antichi.
Antichi e spesso funzionanti.
Accusare i democratici di volere alzare le tasse, di essere socialisteggianti ha dato frutti in passato e – ritengono anche vecchie volpi come Lanhee Chen a suo tempo ‘policy director’ di Mitt Romney – può darne di più oggi dato il recente accordo concluso tra Biden e Sanders che i centristi e ovviamente i conservatori ritengono troppo spostato a sinistra.
In una situazione nella quale (come ho già sottolineato) in alcune parti del Paese i radicali stanno avendo largo successo nelle Primarie dem la svolta GOP può portare risultati.
Assai più importante che nel passato (non per niente di Vice Presidenti vado da qualche tempo narrando), anche qui, come detto, la prossima scelta da parte dell’Asinello del (della) candidato (candidata) alla carica vicaria avrà grande importanza.
Meglio un (una) ‘centrista’ che scontenterebbe l’ala che si richiama alle riforme più radicali?
O un (una) ‘sinistro’ (‘sinistra’) che spaventerebbe i moderati?
Difficile sul serio scegliere.