La ratifica senatoriale della nomina di Amy Coney Barrett

I Congressisti, Rappresentanti o Senatori che siano, entrano in carica il 3 gennaio dell’anno successivo alla elezione.
Il loro mandato si conclude il 3 gennaio di due anni dopo se Rappresentanti e il 3 gennaio di un seiennio dopo se Senatori.
Pertanto, nel periodo che passa dal momento delle votazioni (“il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre dell’anno bisestile”, se coincidente con le Presidenziali, o dell’anno di Mid Term) al citato ultimo giorno – periodo che viene gergalmente ma non correttamente chiamato ‘Lame-duck Session’, laddove ‘Lame-duck’ è la famigerata ‘anatra zoppa’ pressoché impossibilitata per questo a volare – sono nel pieno esercizio dei loro poteri.
Questo se per scelta o per avere perso le Primarie non ricandidati e perfino, ovviamente, se sconfitti nel tentativo di rinnovo del mandato.
Quindi e pertanto, venendo all’oggi e alla questione riguardante la ratifica da parte senatoriale della nomina da parte del Presidente a Giudice della Corte Suprema di Amy Coney Barrett, nessuno può impedire ai componenti la Camera Alta di procedere alla bisogna anche dopo il 3 novembre e comunque entro la fine del loro incarico.
Tutto ciò detto e ribadito, nella circostanza – il Covid ha già colpito due componenti la Commissione che, per così dire, deve istruire la pratica per poi passarla all’Assemblea – può essere che effettivamente la maggioranza repubblicana non riesca a portare a compimento l’intera operazione prima dell’apertura delle urne e che lo faccia nel periodo seguente la predetta ‘Lame-duck Session’.
Quali le conseguenze?
Giuridicamente, nessun’altra che il compimento della vicenda, come sopra spiegato.
Un vero bailamme ove di contro si guardi alla opportunità.
Protesterebbero e drammatizzerebbero i fatti senza dubbio alcuno i democratici (e i media).
Con minore intensità se comunque la maggioranza post elettorale al Senato restasse al Grand Old Party.
Con indicibile (!) sdegno ove passasse a loro.
È questo 2020 (anche, con tutto quel che succede nel mondo…) dal punto di vista delle elezioni americane effettivamente straordinario.