La scelta dell’establishment dem si sarebbe rivelata giusta

Ricordate?
Come ho già scritto, per tutto il mese di febbraio, sceso in campo tra Caucus e Primarie Joe Biden per la nomination democratica, i risultati elettorali raggiunti erano massimamente deludenti.
Buttigieg, Klobuchar, Warren, O’Rourke, ovviamente Sanders, chiunque appariva più competitivo di lui e i giornalisti (gli stessi di lì a poco esultanti per la sua trasformazione in Principe Azzurro, stagionato invero) lo invitavano al ritiro.
Poi, nel mentre il Covid si delinea come qualcosa di veramente pericoloso e la pandemia va mostrandosi grave e in grado di influire sulle votazioni, ecco che l’establishment del partito democratico prende in mano la situazione, ‘convince’ gli altri candidati non radicali a ritirarsi e ad appoggiarlo.
Tutti obbediscono e Bernie Sanders deve soccombere.
Una determinazione alla fine vincente, pare (nessuna certezza ancora anche se una sconfitta è a questo punto molto improbabile).
Una determinazione che si è dimostrata giusta.
Sarebbe certamente stato impossibile per un candidato non percepito moderato e centrista (per quanto davvero interessante come Sanders) battere un Trump che è riuscito a raggiungere un numero altissimo di elettori repubblicani, il più alto di sempre.
Una operazione quella democratica tra fine febbraio, marzo e aprile lungimirante.
Chapeau!