La traversata del deserto

2008, i repubblicani, tra Primarie e Caucus col sistema Winner takes all, scelgono John McCain.

Una parte dei loro elettori però, poi, si astiene dal voto novembrino.

Vince Barack Obama.

Non che il democratico abbia prevalso per questo soltanto.

Anche per questo.

Fu, nella circostanza, quella degli Evangelici e della destra GOP una decisione conseguente alle posizioni assunte da McCain su questioni ritenute da quegli elettori indiscutibili.

Il Senatore dell’Arizona non si era dimostrato abbastanza, anzi radicalmente, ostile nei confronti delle ‘aperture liberal’ (aborto, matrimoni gay, lgbtq…) dei democratici.

Quindi e pertanto – essendo assolutamente escluso un voto ad Obama – l’astensione.

Fu in quella occasione da certuni dichiarato che si intendeva affrontare una ‘traversata del deserto’ in attesa di tornare a votare convintamente per un diverso e per loro più ‘vero’ ed eticamente parlando prossimo candidato.

Ora, v’è qualche analista che oggi, guardando alle votazioni del novembre 2020, ipotizza un comportamento altrettale da parte di elettori trumpiani che si sentano ‘traditi’ (tra virgolette) da un tycoon che, per ottenere i voti centristi, attenui il proprio impeto e la propria azione.

Come sempre, difficile (e per qualche verso misterioso il metodo) tenere insieme tutto e tutti e infine vincere.