Leloaloa, Samoa Americane

Il trascorso 11 gennaio, Tulsi Gabbard, non ancora trentottenne membro della Camera dei Rappresentanti a Washington per le Hawaii, ha annunciato di essere intenzionata ad ottenere la nomination democratica in vista delle elezioni presidenziali del 2020.

Si tratta di una candidatura di particolare interesse per varie ragioni.

Gabbard – per inciso, sarà difficile che scendano in competizione politici più giovani di lei – è nata a Leloaloa nelle Samoa Americane, un arcipelago del Pacifico Meridionale ‘Territorio non incorporato degli Stati Uniti’.

Tale circostanza fa di lei di gran lunga il pretendente a White House di origini più a Sud di sempre.

È di religione induista, altra novità assoluta.

Ha una carriera militare di prestigio avendo partecipato alla Guerra in Iraq e successivamente operato in Kuwait.

La seguente elezione alla Camera (nel 2012) fa di lei – insieme alla attuale Senatrice dell’Illinois Tammy Duckworth – la prima veterana di guerra al Congresso della storia americana.

Occupa, Tulsi, nell’ambito dello schieramento dell’asinello posizioni progressiste.

La qual cosa la pone in competizione con parecchi tra i personaggi già (o, v’è da scommetterci) prossimamente in corsa per ottenere l’investitura.

Considerata la già sottolineata giovane età della samoana, peraltro eletta nelle Hawaii, va qui ricordato che il candidato di un grande partito (trascurando quelli di movimenti meno significativi) più giovane di tutti i tempi fu nel 1896 l’allora appena trentaseienne democratico William Jennings Bryan, sconfitto a novembre da William McKinley.

Difficile davvero battere il record di quel grande oratore e demagogo dato che la Costituzione USA pone come requisito in questo campo l’avere compiuto i trentacinque anni!