L’inefficienza e l’incapacità dei repubblicani nel controllo dei media

È da lunghissimi anni che il Grand Old Party si dimostra incapace ed inefficiente nella gestione dei rapporti con la stampa e in realtà con media di ogni genere.
(Invero, non così male per quanto riguarda le radio e le trasmittenti locali negli Stati di quella larga porzione del Paese che solo al momento delle votazioni acquista importanza, venendole negata per tutti i quattro anni intermedi ogni valenza politica, sociale e, non sia mai, ideologica, ovviamente spettante invece al New York come alla California laddove la ‘narrazione’ che deve prevalere viene creata ).
Fu già Franklin Delano Roosevelt a intraprendere con intelligenza e specifiche attitudini (sapeva manovrare il mezzo radiofonico magistralmente) prima la ‘conquista’ dei ‘luoghi’ di formazione delle classi culturali adatte e poi dell’informazione stessa
Qualche miglioramento per i repubblicani ai tempi – i Cinquanta – del Generale Dwight Eisenhower per quanto occorra dire che il contendente democratico Adlai Stevenson fosse un significativo intellettuale che trovava sostegno in specie nelle Università e nei circoli culturalmente importanti (cosa che a fronte dell’ex Comandante delle Truppe Alleate non poteva bastare).
Assai capace si era subito dopo Ike dimostrato il giovane cattolico John Kennedy in grado di convincere (si faccia attenzione al periodo storico) una maggioranza di Protestanti a trascurare questa ‘offesa’ che nel 1928 , non poi molti anni prima, era costata a Alfred Smith una amara sconfitta.
Per quanto (dopo il travolgente 1964 di Lyndon Johnson) le maggiori ‘landslides’ siano state repubblicane (1972 con Richard Nixon e 1980/1984 con Ronald Reagan), il clima concernente il difficile rapporto in questione non fece che peggiorare in specie per lo scoppio dello ‘Scandalo Watergate’ che costrinse un Nixon – giustamente fino in fondo indagato dai media – largamente improponibile e legalmente assai poco difendibile, alle dimissioni!
Consolidata la ‘cordata’ liberal – i repubblicani, individualisti quali sono, hanno altresì non poche difficoltà ad unirsi per operare cosa che ai democratici riesce benissimo, arrivando, coprendosi l’un l’altro, a dettare le regole – negli anni di Bill Clinton e vie più nei due contrastatissimi mandati di George Walker Bush (la cui seconda elezione del 2004 è l’unica che abbia visto i repubblicani prendere più suffragi popolari a livello nazionale addirittura dal 1988 – lo stesso G. W. e nel 2016 Donald Trump hanno vinto ‘solo’ nel Collegio dei Grandi Elettori), è praticamente senza rivali (perfino i pochissimi network che dovrebbero appoggiarli spesso si dileguano).
Naturalmente, non sarebbe affatto compito della stampa (deve informare o no?) condurre campagne elettorali a favore di una qualsivoglia parte ma oramai a questo nessuno assolutamente trova da eccepire.
Il limite è stato toccato ovviamente nei quattro anni di mandato di Trump che ha ‘osato’ sconfiggere la predestinata dagli Dei alla Executive Mansion Hillary Clinton.
Come si è permesso questo “volgare individuo” di intromettersi?
Cosa gli è stato risparmiato?
Assolutamente nulla, compresa una serie di inventate accuse concernenti collusioni straniere al fine di vincere, un Impeachment sostenuto a spada tratta che non aveva nessuna possibilità di portare alla perdita dell’incarico ma serviva eccome, una serie di critiche a prescindere…
Il ‘mostro’ pare – malgrado tutto e per quanto così si narri, non sono i giornalisti a decidere – sia sconfitto (ma cosa sarebbe accaduto senza il Covid e nell’ipotesi in cui il voto postale, già criticatissimo dalla Commissione Carter/Baker del 2005 per la mancanza di ogni segretezza e i possibili ‘aggiustamenti’ truffaldini fosse risultato normale?)
Non basta: gli deve essere negata ogni possibilità di ricorso per quanto legalmente possibile.
Perché non scappa subito con la coda tra le gambe?
Tutto ciò detto, è chiaro che il partito repubblicano è non solo da questo punto di vista in vera difficoltà.
D’altra parte, quando dopo la sconfitta del 2008 ad opera di Barack Obama una apposita Commissione GOP fu istituita per guardare al futuro le conclusioni alle quali arrivò furono proposte sotto il titolo “Autopsia”!