L’invasione da tutti dimenticata di un territorio americano

Quando qualcuno arrivò a pensare all’Impeachment di Franklin Delano Roosevelt!
Allorquando, l’11 settembre del 2001, il suolo americano fu attaccato (Twin Towers e Pentagono, come ricorderete), molti sostennero che quello era il primo attacco subito dagli Stati Uniti sul terreno patrio dalla fine della Guerra di Indipendenza.
Rilevai allora che non era affatto così visto che aveva avuto svolgimento in quelle terre la Guerra del 1812 nel corso della quale, addirittura, nell’agosto 1814, le truppe inglesi a Washington avevano bruciato il Campidoglio e la Executive Mansion.
Visto altresì – più folkloristico l’accadimento – che il 9 marzo del 1916 un distaccamento di uomini della banda di Pancho Villa era entrato da Sud nel Paese per effettuare un raid a Columbus, New Mexico.
Ricordai anche che il proditorio attacco di Pearl Harbor non poteva essere annoverato in quanto le Hawaii non erano allora (7 dicembre 1941) uno Stato USA.
In questo particolare ambito, però, un altro atto di guerra nipponico andava allora e va adesso ricordato.
Un accadimento occorso ai primi di giugno del 1942 quando i Giapponesi conquistarono due (Attu e Kiska) delle Isole Aleutine, all’epoca parte del Territorio dell’Alaska, diventata membro dell’Unione dopo, nel 1959.
Occupate, le due isole restarono in mano ‘gialla’ – caso unico su terra continentale nordamericana – fino a Ferragosto del 1943.
Vi fu a quel fatidico giugno qualcuno che, sottovoce ma non tanto, arrivò a dire che il fatto che dal dicembre precedente non si fosse organizzata una difesa delle Aleutine sapendole appetibili poteva dare il via ad un procedimento di Impeachment a carico di Franklin Delano Roosevelt.
Era il desso Manuel Quezon, Presidente delle Filippine a loro volta in precedenza conquistate dagli imperialisti orientali per eccellenza perché non adeguatamente difese dagli USA che dell’arcipelago disponevano dal Trattato di Parigi del 1898.