Mancano molto meno di 91 giorni al voto

Giustamente, il nuovo capo dello staff che si occupa della campagna elettorale di Donald Trump Bill Stepien ha rivisto e rivoluzionato gli impegni tenendo conto del fatto che il voto postale e la possibilità di chiedere in anticipo anche senza giustificato motivo la consegna della scheda faranno sì che un notevole numero di persone, se non la maggioranza, voteranno – anche per la paura causa Covid 19 di recarsi ai seggi – prima del 3 novembre, la data che la legge del 1845, attraverso il meccanismo “il primo martedì dopo il primo lunedì del penultimo mese dell’anno” identifica.
Le leggi locali indicano se, come e quando e in relazione a questo ultimo dato alcuni Stati permettono un anticipo di addirittura 50 giorni.
È del tutto ovvio che in una simile situazione la propaganda vada opportunamente calibrata.
Occorre difatti ragionare e differentemente agire in ogni diverso ambito.
Resta un dubbio non da poco: se la Legge (il ‘Presidential Election Day Act’) dispone che si voti alla data come sopra ripetuto identificata perché si consente che avvenga prima?
Le leggi locali in proposito superano le disposizioni contenute in una norma federale?
Si risponda positivamente o meno a questi interrogativi, le cose stanno come stanno.