Maryland

1856, il Maryland vota Millard Fillmore.

Già Presidente a seguito del decesso di Zachary Taylor del quale era stato running mate e dipoi Vice, Fillmore, nella circostanza, si candida per un terzo partito (era quella la prima occasione di confronto tra democratici e repubblicani) e vince appunto e solamente nel Maryland.

Essendo una delle tredici ex colonie fondatrici dell’Unione, lo Stato la cui capitale è Annapolis ha naturalmente votato per le Presidenziali fin dal 1788/89, per un totale quindi di cinquantotto occasioni.

Altrettanto naturalmente, nei decenni precedenti al predetto 1856, è occorso si esprimesse per movimenti politici da lungo tempo scomparsi.

Per i Federalisti una volta.

Per i Democratici Repubblicani otto.

Per i Whig cinque.

(Come sempre, le due prime elezioni che hanno visto l’indipendente Padre della Patria George Washington consacrato dal suffragio unanime dei Grandi Elettori non vanno considerate).

Stato da lungo tempo (dal Reagan del 1984) assolutamente blu (il colore dei democratici), a livello mandati congressuali il Maryland conta attualmente due Senatori e sette Rappresentanti su otto appartenenti all’asinello.

Tutto ciò detto e considerato, ben difficilmente nel 2020 potrà essere conquistato da Donald Trump.