Prescindere dalla California (e dal New York)

53 Rappresentanti e 2 Senatori.
Quindi, la bellezza di 55 Grandi Elettori.
Nettamente il più ‘pesante’ (in conseguenza ovviamente del numero dei suoi abitanti) tra gli Stati in sede di elezioni presidenziali.
Considerando che il Collegio dei Grandi Elettori è formato da 538 persone, un bel 10 per cento.
Tutto ciò detto e messo nel dovuto conto, quando si tratterà di condurre la campagna elettorale per la Casa Bianca, Donald Trump dedicherà certamente poco del suo tempo, delle proprie energie e delle disponibilità economiche allo Stato con capitale Sacramento.
(Così, d’altra parte, anche un differente qualsivoglia candidato repubblicano a White House).
Questo perché dal 1992 il Golden State vota sempre più cospicuamente democratico.
Milioni e milioni in più essendo i californiani nelle urne convinti Asinelli, stante il winner takes all assoluto e, come ben sappiamo, non avendo udienza il proporzionale, inutile colà ogni impegno più che formale.
Un discorso analogo vale per il New York i cui 29 Grandi Elettori sono decisamente persi per il Grand Old Party.
In totale, 84 quindi i ‘voti elettorali’ nei due Stati contrari ai repubblicani.
Un handicap per pareggiare il quale occorre che sulla carta geografica il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre dell’anno bisestile molti meno dotati Stati si colorino di rosso essendo il blu invece riserva del partito dell’Asino.