Quando Champ Clark entrò Papa e uscì Cardinale

Speaker dal 4 aprile del 1911 di una Camera dei Rappresentanti nella quale operava con grande autorevolezza da tempo in nome e per delega del suo Missouri, Champ Clark arrivò alla Convention democratica del 1912 – in scena a Baltimora a partire dal 25 giugno – potendo contare sul seguito di un notevole numero di delegati.
La competizione lo vedeva opposto in particolare al Governatore del New Jersey Woodrow Wilson.
Susseguendosi i ballottaggi in serie, per ventinove volte di fila Clark si impose sul contendente senza peraltro mai raggiungere la prescritta, all’epoca, maggioranza dei due terzi che gli avrebbe dato la nomination.
Assisteva senza prendere posizione a quella lotta William Jennings Bryan.
Tre volte candidato invano alla Executive Mansion (1896, 1900 e 1908), contava comunque molto dato il seguito che ancora aveva.
Decisiva sarà pertanto – anche se ovviamente non solo – la dichiarazione di appoggio a Wilson che il futuro Segretario di Stato (proprio con Wilson!) farà.
Mano mano, a partire dal 30° ballottaggio, i votanti pro Clark declinano.
È la 46° chiamata quella ‘giusta’ che incorona Wilson e costringe alla resa Clark, entrato nella contesa da Papa e uscito da Cardinale.
Tutto questo affanno.
Tutta questa lotta per affrontare una assai prevedibile sconfitta novembrina potendo certamente contare il Grand Old Party su un numero maggiore di elettori.
Ma, ricordiamolo in ogni momento, le cose cambiano e dal partito repubblicano esce sostanzialmente da indipendente l’ex Presidente Teddy Roosevelt.
Le prospettive in una corsa a tre (il terzo è l’incumbent William Taft) sono diverse e il supposto perdente democratico conquista lo scranno presidenziale.
I giochi della politica.

Ancora una considerazione.
Visto che dipoi Clark, comunque Speaker fino al 1919, sarà un fierissimo oppositore della entrata in guerra nel 1917 degli Stati Uniti, quale sarebbero stati lo svolgimento e la conclusione di quel conflitto in assenza degli Americani?
La storia con i se e con i ma.