Quando erano i coloni USA ad emigrare in Messico, meglio, in terre all’epoca messicane

Certo che il trascorrere del tempo cambia a volte radicalmente le cose.

Una ovvietà, questa?

Può darsi, ma guardiamo ai rapporti Messico/Stati Uniti nei decenni Venti, Trenta, fino ai Quaranta dell’Ottocento e confrontiamoli con l’oggi.

La migrazione allora non era verso i non poi da molto tempo nati USA ma in senso inverso.

Non che coloni provenienti dai tredici Stati resisi indipendenti scendessero davvero a Sud nelle terre che, oggi non da oggi, formano il Messico che conosciamo.

No, andavano i detti, arrivavano in Texas, Colorado, Nevada, New Mexico, Utah, Arizona, California, meglio, nei territori che identifichiamo così e che allora altro non erano che larga parte dello Stato Federale Latino, come, in precedenza, della colonia spagnola dalle cui ceneri era nato.

È a seguito di questi spostamenti, della creazione di fattorie e allevamenti, della successiva istanza affrancante che nasce il Texas indipendente nel 1836 attraverso Alamo e San Jscinto.

Il Texas che dipoi, nel 1845, entrerà con un Trattato da pari a pari nell’Unione.

Non altrettale il percorso degli altri territori che verranno dagli States conquistati ed annessi con una vittoriosa guerra il cui compimento sta nella Pace di Guadalupe Hidalgo che nel 1848 segna la resa del Messico e l’acquisto, compiendo la ‘Dottrina del Destino Manifesto’ che voleva si arrivasse al Pacifico, dei futuri Stati sopra elencati.

Gli statunitensi protesi verso le terre messicane, allora.

E ci si può chiedere come mai nessuno tra gli yankee abbia a quei tempi e in seguito sentito la necessità di spingersi ancora più a Sud.

E quanto – si guardi alle due storie e alle evoluzioni sociali ed economiche seguenti – quel Confine tracciato abbia significato.

Sarà proprio la sostanziale e profondissima diversità seguente e conseguente, nel trascorrere di decenni e secoli infine, a modificare il corso della migrazione.

Non più coloni intenzionati a creare, a coltivare, ad allevare comunque diretti ad Ovest in un Messico che non c’è più e che, infine, tale non era.

Un fiume, di contro, di poveri, di diseredati, di volta in volta accetti (quando la manodopera a basso costo necessita) o rifiutati e respinti, tutti provenienti dal Sud, ‘messicani’, anche quando non tali, per definizione.