Quando il Presidente fu eletto dalla Camera dei Rappresentanti

Due volte.

In due differenti occasioni – tornate elettorali del 1800 e del 1824 – il Presidente USA fu eletto dalla Camera dei Rappresentanti.

Nel 1800, Thomas Jefferson e Aaron Burr ottennero lo stesso numero di Grandi Elettori.

Di conseguenza, non potendo risolversi la questione nella successiva e prevista riunione degli stessi, la nomina del terzo Capo dello Stato americano fu – secondo il dettato costituzionale – decisa dalla Camera Bassa.

Trentasei gli scrutini necessari per infine far prevalere Jefferson.

Nel 1824, invece, nessuno tra i candidati  – quattro e dello stesso partito – ottenne la indispensabile maggioranza assoluta dei benedetti Grandi Elettori.

La Camera fu quindi chiamata a scegliere tra i primi tre (la Costituzione esclude in questo caso i quarti e ovviamente i quinti classificati ove ve ne fossero).

Il più votato dal popolo e per conseguenza quello che aveva il maggior numero di delegati era Andrew Jackson.

Per una serie di accordi e scambi di favori, il consesso si pronunciò invece per John Quincy Adams.

Conseguenze?

Lo sconfitto del 1800, Burr, addossò la ‘colpa’ della sconfitta subita ad Alexander Hamilton che uccise successivamente in duello!

Jackson, sentendosi defraudato e seguito da molti, diede praticamente vita a quello che più avanti diventerà il Partito Democratico.