Rocky De La Fuente

Già invano candidato alla nomination tra i democratici (e non è che sia andato poi male in quella competizione dominata da Hillary Clinton e dallo sfidante Bernie Sanders), il californiano Rocky De La Fuente non ha voluto deporre le armi.

Eccolo, pertanto, fondatore dell’American Delta Party, candidato a White House per il suo stesso movimento e per il Reform Party.

Come molti tra i concorrenti ‘minori’, non gli è riuscito di iscriversi nelle schede elettorali di tutti gli Stati e corre in effetti solo per centoquarantasette ‘grandi elettori’, quelli spettanti ad Alaska, Colorado, Florida, Idaho, Iowa, Kentucky, Minnesota, Mississippi, Montana, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, North Dakota, Rhode Island, Tennessee, Utah, Vermont, Wisconsin, e Wyoming.

Inoltre, può essere aggiunto a penna (sistema ‘write in’) in West Virginia, Indiana, Delaware, Nebraska e Arizona.

Essendo fissata a duecentosettanta la maggioranza assoluta dei delegati, quella che raggiunta consente di arrivare alla Casa Bianca, De La Fuente (come Evan McMullin che comunque pare avere la possibilità di vincere nello Utah) è in pista senza nessuna reale possibilità.

Chapeau!