Sanders vince il Nevada. Il quadro

Cambiano gli scenari (il Nevada era ‘the First in the West’).
Cambiano gli elettori (non più oltre il novanta per cento bianchi ma in buona percentuale ispanici e un dieci per cento di neri e asiatici).
Non cambia il nome del candidato più votato: Bernie Sanders.
Anzi, nell’occasione, con un seguito maggiore, tale da distaccare di una pista i contendenti.
Il Senatore del Vermont – inarrestabile alla sua età non certo giovanile – ha festeggiato a El Paso, in Texas, intento ad arringare i suoi elettori dello Stato della Stella Solitaria che sarà chiamato (numerosissimi i delegati in palio) al voto martedì 3 marzo.
L’ex Vice Presidente Joe Biden (secondo ma staccatissimo) ha fatto buon viso a cattivo gioco dicendosi pronto al riscatto sabato prossimo nel South Carolina.
Buttigieg (in flessione come ci si aspettava) si congratula col vincitore ma rileva (pro domo sua) che contro Trump Sanders non potrebbe prevalere.
In calo e con problemi economici (pochi soldi in cassa) Warren che qualcuno vorrebbe vicina al ritiro.
Fuori gioco Steyer (che però spera a sua volta nel South Carolina) e Klobuchar, davvero lontana dalle sue bande nordiste.
Alla finestra ma dato già in calo nei sondaggi Bloomberg.
Bello scenario!