Se Ruth Bader Ginsburg…

Ruth Bader Ginsburg, membro della Corte Suprema americana, è malata.
Non vogliamo portare sfortuna (come si dice, anche se non si vede come potremmo) e pertanto guardiamo solo a un suo possibile ritiro dall’alto incarico.
Nel caso tale decisione fosse presa a breve, ci si troverebbe in una situazione vissuta (anche se con una differenza sostanziale: la maggioranza al Senato ‘amica’ del Capo dello Stato e non come all’epoca avversa) dagli Stati Uniti nel 2016.
Venne a morte improvvisamente allora il Giudice Antonin Scalia, grande giurista sostenitore dell’Originalismo, da tutti considerato un baluardo contro le sempre più invadenti teorie che afferiscono la cosiddetta interpretazione evolutiva della Carta.
Nella circostanza, Barack Obama (spetta al Presidente la nomina) designò quale successore di Scalia il Giudice di Corte d’Appello Merrick Garland.
Era costui uomo e giurista irreprensibile ed equilibrato ma certamente, in luogo del conservatore deceduto, avrebbe spostato gli equilibri interni al consesso.
Sostenendo che il Capo dello Stato nel corso del suo ultimo anno di mandato (Obama decadeva il 20 gennaio 2017) deve astenersi da una tale decisione lasciandola al successore (teoria sinceramente assai discutibile se non campata per aria), la maggioranza senatoriale repubblicana (è il Senato che deve ratificare l’operato del Presidente in questo campo, e non solo), evitò di esaminare Garland la cui designazione venne pertanto a decadere nel giorno dell’Insediamento del successore di Obama Donald Trump.
Ora, tornando a quanto vergato qui inizialmente, se Bader Ginsburg dovesse lasciare, procederebbe il tycoon, contraddicendo quanto sostenuto dai suoi Laticlavi, alla nomina, ovviamente cercando e scegliendo tra i conservatori.
E poi, visto che oggi la maggioranza senatoriale per ratificare la nomina ci sarebbe (è come allora repubblicana e quella che cambiata è la casacca dell’inquilino di White House) come finirebbe la cosa?
Già infinite essendo le polemiche e le durissime contrapposizioni, v’è da sperare che Bader possa proseguire o che, stupendo tutti, in caso contrario Trump si adegui a quanto argomentato dai suoi e non proceda alla nomina.
Vedremo.