Secondo incontro con Kim, muro, agenda del popolo…

Avete presente la scena?

Il Capo dello Stato parla, pronuncia il Discorso sullo stato della Nazione, in piedi con alle spalle, seduti, il Presidente del Senato (per Costituzione, il suo Vice) e lo Speaker della Camera dei Rappresentanti.

Nel caso – dalle 21 di Washington del 5 e nella notte del 6 da noi – una collocazione che permette a Nancy Pelosi – agguerrita oppositrice di Donald Trump – di manifestare in favore di telecamera il proprio dissenso a proposito delle parole e delle indicazioni di volta in volta espresse.

Occhi rivolti al cielo…

Scuotimenti del capo…

Risatine sotto traccia…

Cosa vuol dire, quanto influisce il fatto che la televisione riprenda e diffonda le immagini!

Ciò detto, e sottolineato che i media, nei primi commenti, amano soffermarsi sulla cravatta storta del tycoon, il Presidente ha con forza ripreso e sostenuto la propria politica elencando quelli che considera i successi conseguiti.

Sì – ribadisce poi – al muro messicano, perbacco.

Sì ad un nuovo incontro col despota nord coreano Kim Jong un (in Vietnam il 27 e 28 febbraio).

Il momento più alto?

Quando pronuncia queste parole:

“La mia non è una agenda repubblicana o democratica.

Ma è l’agenda del popolo americano”, invitando dipoi tutti a collaborare per il bene supremo del Paese.

Non va qui trascurato il fatto riportato da varie fonti che Trump si sia lamentato con i propri ghostwriter per il tono del discorso troppo tenero nei confronti dei rivali democratici.

Lotta dura senza paura da una parte e dall’altra.