Sondaggi? D’ora in poi, tutto e il contrario di tutto

Ok, i giochi sono pressappoco fatti.

Per quanto Bernie Sanders vinca Stati su Stati – succederà ancora – i due rivali novembrini per lo scranno presidenziale saranno Hillary Rodham Clinton e Donald Trump.

Molte se non infinite le armi che loro e i rispettivi campi useranno.

Molte le bugie che saranno dette e sostenute.

Molte le sgradevolezze che verranno alla luce.

Molte le accuse reciproche a proposito di questo o quell’argomento.

Molte le critiche – per carità, ovvie – molte le distorsioni.

Molti gli insulti.

E, per inciso, dappoichè i due signori sono di gran lunga i candidati più antipatici ai cittadini di sempre, ci si può chiedere se, alla fine, dopo un cotale bombardamento, di loro resterà qualcosa di appena, miseramente, non raso al suolo.

Tra le predette infinite armi, la più usata sarà certamente quella dei sondaggi.

Già lo vediamo e da tempo.

E se a distanza di un paio di giorni gli istituti addetti alle rilevazioni forniranno (accade e accadrà, oh se accadrà) dati del tutto in contrasto fra loro non sarà forse per ingannare, per nascondere, per soccorrere, per mettere in buona o cattiva luce, per interesse?

Ma certo.

E non ci si potrà fidare di nessuno, tanto meno degli organi di stampa, delle televisioni, dei media in genere, dei singoli osservatori, tutti essendo condizionati o condizionabili, usati o usabili…

E non solo (anche, per carità) perché prezzolati.

No, per ragioni, motivi, interessi del più vario e diverso genere.

Il credo al quale i sondaggi obbediscono è senza dubbio alcuno la manipolazione.

Evviva.