Sospensione, non ritiro

Coup de theatre!

Il senatore Marco Rubio ha fatto richiesta (e la risposta è stata positiva) al capo del partito repubblicano dell’Alaska – uno degli Stati dove si è già votato per la scelta dei delegati – Peter Goldberg di ‘congelare’ i cinque ‘voti elettorali’ da lui colà conquistati.

Per il solito, i delegati collegati a un candidato non più in corsa, in sede di convention, sono liberi.

A detta di Rubio e del suo entourage, così è e deve essere quando un candidato si è ritirato.

Avendo però lui dichiarato, dopo la sconfitta rimediata nella ‘sua’ Florida, di ‘sospendere’ la campagna, le cose starebbero diversamente.

(In altri tempi, 1992, Ross Perot sospese la propria campagna per poi ripensarci e tornare in pista).

Ora, dappoiché i delegati raccattati qua e là dal senatore di origini cubane sono centosettantadue (più di quanti ne abbia John Kasich che ancora corre) se il ragionamento accettato in Alaska vale anche altrove, averli a propria disposizione in sede di convention gli darebbe comunque qualche peso.

Soprattutto, impedirebbe a Donald Trump di appropriarsene!