Una vera ‘chicca’ quanto alla durata in carica del Presidente

Si afferma che, a seguito della entrata in vigore dell’Emendamento costituzionale datato 1951, il limite massimo di durata in carica di un inquilino della Casa Bianca sia di 2.922 giorni – ossia 8 anni due dei quali bisestili – essendo possibili solo due elezioni.
Così in effetti non è perché nel testo dello stesso Emendamento è previsto che in caso di successione del Vice nel secondo biennio di mandato del titolare quegli possa presentarsi autonomamente due volte (cosa non consentita nell’ipotesi di un subentro nel primo biennio di mandato del predetto).
Così stando le cose, il limite estremo di permanenza in carica è in verità di 3.653 giorni, ossia 10 anni, di cui 3 bisestili, meno qualcosa, fosse anche un minuto.
Per farmi capire:
Lyndon Johnson è succeduto a John Kennedy il 22 novembre 1963 e quindi nel secondo biennio (il primo essendo terminato a mezzogiorno del 20 gennaio 1963) del mandato del predecessore.
Avrebbe pertanto potuto presentarsi nel 1964 (cosa che ha fatto) ma anche nel 1968 (cosa che non fece anche se, come detto, possibile).
Se fosse entrato a White House succedendo ad un John Kennedy ucciso il 22 novembre 1962 (un anno prima, per dire), pertanto durante il primo biennio in sella dello stesso, si sarebbe potuto candidare nel 1964 ma non nel 1968.
Se infine fosse entrato in carica il 20 gennaio del 1963 alle 12 e un minuto (appena iniziato cioè il famigerato secondo biennio del predecessore), si fosse ricandidato nel 1968 venendo eletto e infine avesse portato a conclusione l’ultimo suo quadriennio sarebbe arrivato ai citati 3.653 giorni meno un minuto.
Volendo, a 3.652 giorni, 23 ore e 59 minuti.