Sondaggi elettorali
La prima volta che George Gallup si interessò ai sondaggi in campo politico fu in occasione delle elezioni presidenziali americane del 1936, allorquando predisse esattamente la vittoria di Franklin Delano Roosevelt (a dire il vero, non che fosse in dubbio la conferma del medesimo). La prima volta nella quale fallì invece miseramente fu dodici anni dopo dato che aveva previsto che il repubblicano Thomas Dewey avrebbe sconfitto l’incumbent democratico Harry Truman (al contrario, trionfatore) con uno scarto tra il cinque e addirittura il quindici per cento.
È proprio con riferimento a questa debacle che si deve correttamente argomentare a proposito di sondaggi e del valore degli stessi. Gallup, difatti, esaminando l’andamento delle rilevazioni allora fatte, giunse argomentatamente alla conclusione che l’errore era stato determinato dall’avere concluso le interviste relative tre settimane prima del voto.
Tre settimane prima e, si guardi, quale disastroso esito! Orbene, se così è stato come è possibile dare credito, come tutti continuamente hanno fatto e fanno, a sondaggi (quelli farlocchi facenti parte del marketing elettorale naturalmente esclusi) portati a termine mesi e mesi prima del martedì elettorale novembrino?
11 agosto 2024