I vantaggi di Kamala Harris
Ricorderete il modo di dire “troppa grazia Sant’Antonio”. Ebbene, come ho subito scritto, la persona che meno desiderava il ritiro di Biden dalla corsa presidenziale era proprio Trump.
Gli andava a pennello un avversario fisicamente e psicologicamente alle corde che è stato invece ipso facto sostituito. Valgono oggi e per conseguenza le seguenti considerazioni che ho trovato sul New York Times per una volta in qualche misura non schierato per la candidata democratica anche nelle virgole: “L’improvvisa ascesa di Kamala Harris chiamata a sostituire il presidente Biden al vertice del ticket democratico ha trasformato quella che era stata e avrebbe dovuto restare una lunga lotta tra lo stesso Biden e l’ex Presidente Donald J. Trump in una corsa di cento giorni verso le elezioni. La campagna in corso ora si svolge in modalità fast forward con la scelta del candidato alla Vicepresidenza, la Convention, i problematici dibattiti, la produzione di spot televisivi e l’elaborazione di una strategia nel giro di settimane anziché di mesi. Gli elettori, volendo farlo per posta, inizieranno a votare in Pennsylvania, uno degli Stati chiave, già a metà settembre. Gli analisti di entrambi i partiti hanno affermato che questa tempistica probabilmente favorirà Kamala Harris. La sua organizzazione sta cercando di cavalcare l’onda di slancio sperando di evitare parte dell’esame e dei dibattiti politici dettagliati che i candidati solitamente sperimentano nel percorso e lasciando Trump a cercare di adattarsi a un avversario molto diverso dal precedente”.
6 agosto 2024