Il Veto presidenziale

È l’articolo I sezione 7 della Costituzione USA che attribuisce al Presidente la possibilità di opporre il veto alle leggi.
Quando ciò accade, i due rami del Congresso possono nuovamente approvare la legge che il Capo dello Stato non ha voluto firmare e pertanto superarne la contrarietà con la maggioranza in ciascun consesso di almeno due terzi dei presenti e votanti.
In questo caso, la norma entra in funzione senza dovere essere firmata dal Presidente.
Nella storia, a far luogo all’aprile del 2019, il veto è stato in totale opposto dagli inquilini della Executive Mansion in duemilacinquecentosettantasei occasioni.
La prima ad opera di George Washington in data 5 aprile 1792.
In centoundici circostanze è stato superato.
La prima volta il 3 marzo 1845 in contrapposizione a John Tyler.
Il Presidente che ha opposto il maggior numero di veti (in qualche modo ovviamente essendo restato in carica molto più di tutti gli altri) è Franklin Delano Roosevelt: seicentotrentacinque.
Sette suoi colleghi non ne hanno opposto nessuno.
Sono
John Adams,
Thomas Jefferson
John Quincy Adams
William Harrison
Zachary Taylor
Millard Fillmore
James Garfield.
I due Adams in un quadriennio di governo a testa.
Jefferson in due mandati. Quanti agli altri, va qui notato che Harrison rimase in carica solamente un mese…
Garfield non poi molto di più…
Taylor meno di un anno e mezzo…
e che Fillmore fu il Vice che lo sostituì.
Va infine sottolineato che esiste un veto insuperabile – il cosiddetto ‘pocket veto’ – che si concretizza quando il Presidente non firma una legge e le Camere essendo aggiornate (non in seduta) non possono occuparsene.