Il voto popolare a livello statale, non federale

Wisconsin, 8 novembre 2016 (1).
1.405.284 elettori (pari al 47,22 per cento) votano Donald Trump che prevale su Hillary Clinton di meno di 22.000 suffragi e conquista i 10 membri del Collegio, che successivamente eleggeranno il Presidente, ai quali lo Stato con capitale Madison ha diritto.
Wisconsin, 3 novembre 2020.
Donald Trump incrementa notevolmente il numero delle preferenze e arriva a 1.620.065.
Perde però e deve fare a meno dei Delegati predetti perché Joe Biden supera agevolmente il voto di quattro anni dell’ex First Lady nonché nella circostanza il suo.
Ottiene colaggiù il democratico 1.630.673 preferenze pari al 49,57.
Tutto questo detto, per cercare ancora una volta (la millesima?) di mettere in chiaro il meccanismo elettorale americano che prevede l’assegnazione di tutti i Grandi Elettori statali al pretendente che prevalga nel voto popolare locale nulla significando invece quello nazionale.
(È così non per via di normative federali ma statali, la qual cosa si constata vedendo che il Maine e il Nebraska seguono un metodo diverso dall’indicato, in 48 Stati e nel District of Columbia operante, ‘winner takes all’).

(1) Diamo qui, ai fini della articolazione, per buoni i dati per quanto al momento non ufficiali di uno dei tre Stati che nel 2016 hanno determinato la vittoria del tycoon e che verosimilmente oggi gli costano la rielezione.