Mancano due mesi al 5 novembre

A due mesi dalla apertura delle urne, non dimenticando che in molti Stati si può votare anticipatamente, il quadro reale è ben rappresentato dalla significativa espressione gergale che paragona la sfida in atto negli States a “una lotta con un coltello in una cabina telefonica”. Per quanto, indubbiamente, un ‘effetto Kamala Harris’, dovuto principalmente alla novità, ci sia stato provocando tra l’altro una fortissima inversione dall’importante punto di vista economico (i contributi al campo democratico sono aumentati a dismisura), la tenuta di Donald Trump è ancora notevole e nessuno può davvero prevedere come andranno a finire le cose. Pare (ma come ho altre volte scritto i sondaggi, se non volutamente indirizzati e pertanto mendaci, indicano le intenzioni di voto odierne e non l’esito finale) che Harris abbia qualche vantaggio negli Stati del Blue Wall (Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, così chiamati perché, tranne che nel 2016 del primo Trump quando a causa della crisi si trasformarono nella Rust Belt, votano costantemente democratico e blu è il colore che contraddistingue gli Asinelli) peraltro pagando altrove. Come pedissequamente ripeto, siamo fortunati perché, certamente non solo per l’incertezza ora illustrata, viviamo tempi interessanti!

5 settembre 2024