Perché e come dal 1848, data epocale, si è deciso di votare di martedì in un solo giorno e cosa successe allora

È – va ripetuto ogni volta altresì per sottolineare che si tratta di una elezione ‘di secondo grado’ e non ‘diretta’ – dalle Presidenziali USA del 1848 che i cittadini, essendo decisamente migliorati i collegamenti, sono chiamati alle urne nell’intera Unione in sole ventiquattro ore (“il primo martedì dopo il primo lunedì del penultimo mese dell’anno”) per la nomina, Stato per Stato, dei Grandi Elettori componenti il Collegio, delegati costoro ai quali compete – salvo casi eccezionali e cioè quando nessuno ne abbia conquistato la maggioranza assoluta e l’incombenza passi alla Camera dei Rappresentanti – la successiva (“il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del dicembre seguente”) ufficializzazione dell’inquilino di White House.

Va qui sottolineato che non fu ritenuto possibile votare semplicemente il primo martedì novembrino perché ogni tot anni sarebbe caduto l’uno, in Ognissanti, festività religiosa, e, prima ancora, che per ragioni afferenti proprio la religione non si optò per la domenica, ragione per la quale, lasciando il lunedì per i trasferimenti ai seggi a quel tempo non ovunque collocati…

In precedenza, era possibile, di volta in volta, recarsi ai luoghi preposti per la bisogna in un periodo di tempo che copriva più settimane e, a partire dalla tornata del 1792 – anno, vuole il caso, bisestile la quale circostanza impone da allora che appunto sempre nel bisesto si votasse e si voti considerato il mandato quadriennale – comunque il mese di novembre, essendo all’epoca gli elettori in larghissima maggioranza dediti a lavori – i campi e gli allevamenti – che trovavano qualche momento di relativa quiete a quei giorni.

Nel predetto e decisamente ‘epocale’ 1848, il “primo martedì dopo il primo lunedì di novembre” cadeva il giorno 7.

Per la Storia, nell’occasione, il candidato Whig Generale Zachary Taylor prevalse conquistando centosessantatre dei duecentonovanta Grandi Elettori in palio.

Si trattò di una elezione a tre dato che contro Taylor – che aveva comandato le truppe statunitensi nella appena cessata e vittoriosa Guerra contro il Messico – si battevano il democratico Lewis Cass e l’ex Presidente Martin Van Buren, questa volta in rappresentanza del Free Soil.

Peraltro, l’eletto non ebbe modo di esercitare a lungo il mandato perché morì il 9 luglio 1850.

In suo luogo e vece, Millard Fillmore componente il ticket con lui.

Da rilevare che Taylor era il secondo Whig arrivato alla Casa Bianca.

Che il predecessore del medesimo partito era stato William Harrison, eletto nel 1840.

Che anche Harrison – fra l’altro a sua volta Generale – era deceduto in carica (insediato il 4 marzo 1841 passò a miglior vita il 4 aprile successivo: il mandato più breve).

Infine – puro divertissement – che i Whig avanzavano all’epoca la proposta (non peregrina: si eserciterebbe l’incarico senza l’assillo relativo alla rielezione) di un unico mandato e che morendo a tale asserto decisamente si adeguarono!

Rien d’autre, direi.