Trascorsi oltre 50 anni da quando un Terzo Candidato ha vinto almeno in uno Stato

Ricordate?

Nel 2016, per poco più di un minuto, si è pensato che un Terzo candidato – non un democratico né un repubblicano, quindi – potesse vincere per voti popolari in uno Stato e conquistare pertanto i Grandi Elettori ad esso destinati.

Era il desso Evan McMullin e, anche per via dell’appartenenza religiosa (è un Mormone), non pochi sondaggi lo davano vincente nello Utah.

Così non andò a finire (ottenne comunque un certamente non disprezzabile ventuno per cento e passa).

Resta in tal modo datato oltre mezzo secolo – correva il 1968 – il predetto accadimento.

Fu nella circostanza George Wallace, segregazionista, per quattro volte Governatore dell’Alabama, fuoriuscito dalle fila democratiche il capopopolo capace di prevalere non in solo Stato ma in cinque (tutti rigorosamente a Sud).

Prima di lui, restando al secondo dopoguerra, in grado di catturare qualche Grande Elettore e più, un altro sudista (Strom Thurmond nel 1948).

È possibile pertanto sostenere che il tramonto del segregazionismo sudista abbia avuto voce in capitolo e reso impossibile portare serie sfide ai candidati ufficiali dei due partiti egemoni.

(È vero, nel 1992 e quattro anni dipoi, Ross Perot prese voti a man bassa ma non vinse neanche in uno Stato).