1952, il Texas vota incredibilmente repubblicano

Tre miglia dalla terraferma.

La portata delle batterie basse di Horatio Nelson.

Questo un tempo il limite della sovranità delle Nazioni, delle loro acque territoriali.

Limite superato poi dalla portata dei cannoni e per conseguenza caduto largamente in disuso.

Della questione si discusse davanti alla Corte Suprema USA allorquando si dovette decidere a quale Stato appartenessero i petroli del fondo marino del Golfo del Messico.

Che dovessero essere ‘americani’ era ovvio (per gli americani).

Ma l’oro nero estratto spettava al Texas o allo Stato Federale?

La questione fu decisa a favore di Washington.

“È un caso di secessione!”, esplose alla notizia l’allora Governatore dell’ex Stato della Stella Solitaria, Allan Shivers.

Correvano i primissimi Cinquanta del Novecento e non si arrivò a tanto, ma nel 1952, per la prima volta, il ‘Grande Paese’ (secondo Donald Hamilton) o se preferite ‘il Gigante’ (come lo definiva Edna Ferber), accusando il Partito dell’asino – che dal primo Franklin Delano Roosevelt deteneva il potere federale – di non avere sostenuto le sue istanze in proposito, alle Presidenziali votò repubblicano.

Per Dwight Eisenhower dunque.

Vi hanno detto, vi dicono, vi diranno che accadde per altri motivi.

Perché il Generale era texano (nato è vero a Denison aveva lasciato la città e lo Stato a due anni, figuratevi).

Perché dopo la Guerra di Secessione e dopo oltre novant’anni di assenza elettorale i repubblicani facevano seriamente campagna a Sud.

Perché qualche texano si era lasciato scappare che gli sarebbe stato possibile votare per un Presidente GOP ma impossibile farlo a livello governatoriale o locale in quanto i suoi antenati si sarebbero girati nella tomba.

Perché…

Ma quel cinquantatre per cento dei cittadini di Dallas, Austin, Houston e via dicendo che votarono nella circostanza GOP lo fecero per lo sgarbo sul petrolio che andava fatto pagare.

Cambieranno poi definitivamente (quando mai si può dire così in politica?) le cose e diventerà un ‘Red State’ pressoché permanente il Texas.

Succederà solo con e dopo Ronald Reagan, in un altro mondo, e non solo politicamente parlando.