Amy Coney Barrett confermata!

52 a 48.
Questo il risultato in Senato della votazione plenaria tenutasi lunedì 26 ottobre nel tardo pomeriggio washingtoniano per la ratifica della nomina di Amy Coney Barrett a Giudice della Corte Suprema americana.
Un solo Senatore repubblicano (Susan Collins, del Maine) ha votato contro.
Si tratta di un grande successo personale di Donald Trump – che ha visto approvare il terzo Giudice (dopo Neil Gorsuch nel 2017 e Brett Kavanaugh nel 2018) da lui designato alla Corte – e di un risultato che può condizionare molto a lungo (Barrett ha 48 anni) la maggioranza nel consesso.
È difatti Barrett – fra le altre infinite cose che la definiscono come giuridicamente ferratissima – una allieva e seguace del defunto Antonin Scalia, grande assertore dell’Originalismo in campo costituzionale.
L’intero procedimento – che ha preso il via dopo la dipartita di Ruth Bader Ginsburg a settembre – si è articolato con particolare speditezza.
L’intento – come si vede raggiunto – essendo quello di arrivare al dunque prima del voto fissato al 3 novembre.
Quanto alla Corte, è ora tornata a contare su 9 Giudici.
Che possa e debba essere chiamata ad intervenire a seguito di ricorsi nel dopo elezioni è cosa possibile e, se così si può dire, probabilmente probabile.
Vedremo.
Da sottolineare il fatto che nessuno tra i democratici ha potuto contestare i titoli, la preparazione e l’integrità della Barrett, ovviamente, di contro, criticabile da quanti non ne condividano le posizioni dottrinarie e le convinzioni etiche.
Ancora, che tra i possibili critici repubblicani era agli inizi del discorso ratifica anche Mitt Romney, la cui possibile opposizione (per quei motivi di opportunità – aspettare il dopo votazioni, magari – che hanno portato Susan Collins ad esprimersi negativamente) è rientrata avendo egli costatato che Amy Coney Barrett è “eccezionalmente intelligente, accademicamente impeccabile e dotata di tutte le credenziali”.
A chiudere (mille le argomentazioni possibili ancora), come abbiamo altra volta sottolineato, un Giudice – che sia della Corte o Federale non importa – è comunque una personalità indipendente e non si contano i nomi di quanti tra gli insediati, considerati in particolare ‘a destra’, si sono nei fatti (nelle sentenze come nelle argomentazioni delle posizioni nell’ambito assunte) dimostrati ‘diversi’ dall’atteso.
Torneremo certamente e volentieri sulla Barrett e sui moltissimi temi afferenti.