Apertura della Corte Suprema quanto all’Interstate agreement

“The Supreme Court ruled on Monday that States can fine or remove Electoral College members if they file to vote for the candidate who won the State’s popolar vote. There ‘is nothing in the Constitution (that) expressly prohibits States from taking away presidential electors’ voting discretion as Washington does. The Constitution is barebones about electors’, Justice Elena Kagan wrote for the Court. The decision by the Court was unanimous”.
Questo il punto sulla situazione dopo l’esame da parte della Corte Suprema della ipotesi (qui già illustrata) di un ‘Interstate agreement’ che porti, con l’adozione di locali e concordate leggi appropriate, i Grandi Elettori (in americano ‘Electors’) a votare obbligatoriamente in sede di Electoral College non per il candidato vincente per voto popolare nel loro Stato (come hanno fatto finora quarantotto tra loro più il Distretto di Columbia) ma per quello che abbia riportato più suffragi, sempre popolari, a livello nazionale.
Una rivoluzione (che vogliono i democratici sempre perdenti nelle circostanze quando il maggior numero di Grandi Elettori non va al più votato nell’intero Paese) che, afferma all’unanimità la Corte, può essere compiuta potendo costituzionalmente gli Stati “togliere agli Electors il potere discrezionale di voto”.
(A tale proposito, da tempo anche se non ai fini ora proposti, differenti e contrastanti le norme in essere, per dire, in Texas piuttosto che nel Massachusetts).
Ovviamente – ci mancherebbe – ogni Stato è libero di legiferare ben differentemente o di lasciare semplicemente le cose come stanno.
Molto interessante davvero tutto questo in prospettiva.
Moltissimo.